settembre 24, 2012

Nella vecchia fattoria, c'è un cavallo. Wow. Cavallo. Wow.

Secondo il piano operativo di sicurezza delle costruzioni edili del ragazzo dai capelli rossi, sul balcone quasi triangolare ci entrano 8 persone. Più precisamente, in 4x4 mattonelle ci possono stare due come lui, belli massicci, (due minuti prima lui e i suoi compari, brigantissimi,scartavano una razione d'emergenza per pranzi vegan, a forma di polletto di rosticceria sano sano) e una manciata di noi ragazzette ossute. Che abbiamo scelto con una cura estrema i semi di sesamo giusti per truccare la marmitta al cavolo viola con l'uvetta.
Sul balcone triangolare c'è la menta glaciale per fare i cocktail,e ci sono le piante con i nomi francesi, e i cactus mezzi affogati, perchè sul balcone è tutto bello e si sta bene, finchè non si sta bene più.
Ma non si piange sui cactus.

Il balcone, è a metà tra dentro e fuori.
E' il bagnasciuga della casa, e ci si fanno feste per più di otto persone, senza condono edilizio. E se crolla il balcone si dia la colpa al peso delle bottiglie. Che superficialmente non erano state calcolate, nel piano regolatore.
Si dia la colpa al peso del fumo colorato e dei contratti a tempo determinato come supereroe.
A quello di tutte le vite che non abbiamo salvato,
"le hai salvato la vita."
"potevo fare di più."
Ai carboidrati che azzannano alla gola le ragazze magre. Alle lacrime di lubrificante rubato ai concerti, ai set luci prepotentissimi che ammazzano gli addetti ai lavori crollandogli addosso, e poi risorgono. Ai lividi per arrivare in prima fila.
Il peso specifico dei picnic notturni.

 Al rallenty che neanche Von Trier nelle sue più spudorate masturbazioni visive, passo le notti a inventarmi biscotti, e a vedere film famosi che per un motivo o l'altro non avevo visto prima. E sono sempre tristissimi. La gente tende a raccontare storie tristissime. Mi hanno parlato di elaborazione del lutto, tre persone diverse in tre giorni. Non è morto nessuno, ho detto, e questo mi fa regredire a livello uno, negazione.
Apparentemente. Ma attenzione.
Il fatto che qualcuno non sia morto, non vuol dire che comunque non sia non-vivo. Il fatto che qualcuno non sia vivo, tecnicamente lo rende immortale.
Sono fregata. Fregata e immortale.

Vì scava dai vasi frammenti di radici, rametti, spizzica semi invisibili e li chiude a caramella nelle cartine. Neanche si rende conto di quanto è bella mentre lo fa. Prendo la metro prestissimo, con "Niente fiori, solo cose che abbiano radici o semi.", e li porto a casa con me.
Nuvole non si sveglia, quando mi alzo dal divano, ma più tardi ci diciamo che l'aloe ha i denti per mangiare il cielo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

le gole d'aloe gonfie di nuvole, il cielo indigeribile e pezzi di malva e intonaco persi da muri scrostati. ovunque.

nova ha detto...

l'ortica che non si trovava.