dicembre 03, 2012

Gesù sta arrivando, e beve acqua pubblica.

Gli autisti dei notturni evitano di guardare negli specchietti retrovisori perchè nel caso non vogliono saperne niente. Ma non si prendono quasi mai la briga di non farti salire a priori. Perchè, pensano, potrebbe essere proprio per quello che scatta il casino.
Poi, lungo la strada che porta nei posti in cui si decide di andare con i mezzi, c'è sempre quel secondo in cui realizzi che, sì, a piedi era infattibile. Che hai fatto bene, benissimo, ad aspettare il notturno.Che a piedi avresti rinunciato. Probabilmente saresti morto. Ti saresti seduto sotto un portone qualsiasi, a un certo punto, allargandoti la sciarpa sulle spalle,aspettando solo di avere la forza di rifare la strada indietro. Fermato, mandando a fanculo la serata,e niente erba per i raccomandati. Niente dj reggae che fomentano l'odio contro gli sbirri con slogan identici da una serata all'altra, tra una canzone identica e l'altra. E non avresti pisciato nelle strade un pò appartate, aspettando il momento perfetto, in cui non passa nessuno, e ritrovandoti col culo in aria di fronte a una processione. Le scelte giuste, non sono mai chiare dall'inizio.
C'è un cartello con su scritto a pennarello rosso CIBO. Generico. Comprensibile, potenzialmente universale. Quello che c'è tra di noi, è come le fette di torta fuori dal centro sociale. Esce un tipo strafatto, che ne spezza un boccone per ognuno di noi. (un boccone grosso, per ciascuno. Da una sola fetta. Che ti viene da pensare che si rigeneri. Nell'atto di condividere, gli atomi si prendono bene e si moltiplicano. Pieni di amore e di lievito vanigliato di pessima qualità che li rende un pò salati, pure. Con tutta la chimica intorno, che rende il sapore incantevole.) Sotto, due dita di nero che la rendono amara.
L'hanno venduta lo stesso, chi cazzo vuoi che se ne freghi qualcosa.
Cibo, è esattamente quello che è. Quello che dice il cartello, quello che volevamo noi.
Cibo.

1 commento:

Patalice ha detto...

cronache di strada...