giugno 20, 2011

PRESS PLAY ON TAPE

Il mio Commodore 64 era di terza mano, ed era stato dei miei due cugini più grandi prima di essere mio. Come i vestiti smessi e la bmx blu con il sellino giallo, non smetteva mai di odorare di scatolone, e degli anni di plastica gialla e rossa che separavano la mia infanzia dalla loro.C’era qualcosa di veramente incredibile nelle cassette, che erano tali e quali a quelle con la musica dentro, eppure producevano giochi. Funzionanti, il più delle volte. Il che giustificava i venti minuti di caricamento. Giustificava persino i giochi che non partivano. Ecco, io credo di aver imparato il vero significato di sinestesia, (e quanto possa essere inquietante), infilando ripetutamente le cassette dei giochi del commodore64 nel mangianastri. Stridono. Ecco tutto. Strillano fortissimo in lingua-glitch, eppure nella tua mente di bambino non riesci proprio a non pensare che chissà, magari stavolta.Stavolta, cosa, poi?C’era qualcosa di magico anche nel mio imparare a cambiare i due colori dello schermo di apertura. Nel mio sfidare la tastiera per fare i cuoricini e i simboli delle carte, (ma soprattutto i cuoricini).Una volta ho scoperto che premendo velocemente e ripetutamente il tasto di accensione, un qualche difetto elettrico faceva comparire una schermata di pura nebbia, con sul lato sinistro una striscia che sembrava salire all’infinito. Ogni tanto la striscia si raccordava con una identica tramite un quadratino un pò più scuro, come una giuntura.Quello, era Il Tubo. E ovviamente era l’interno del Televisore. (le mie rudimentalissime conoscenze tecniche non dicevano forse che dentro le tv c’era un tubo cattolico o una cosa simile?)Era altresì ovvia l’esistenza di una combinazione di tasti che a quel punto ci avrebbe permesso di entrare (passando nei cavi della luce) dall’Altra Parte. Ovviamente ci sarebbero stati nemici eccezionali da affrontare. Nemici che strillavano fortissimo in lingua-glitch. Passavamo pomeriggi interi a cercare di accedere Di Là. Io e il mio migliore amico. Provavamo i comandi semplici, da avventura testuale. Entra. Apri. Passa. Chiave. Una volta gli ho detto di provare con cuoricino. Ha riso. I maschi sono così scortesi a otto anni. 
Magari era quella giusta, non lo sapremo mai. 




2 commenti:

i3/4 ha detto...

Ohmmioddio. Ce l'avevo anch'io. Fino a un anno e mezzo fa ce l'avevo ancora, in un armadio, neanche troppo nascosto, in camera mia. Poi mia madre ha fatto spazio. Non me l avesse mai fatto.

nova ha detto...

Io sono sicura che da qualche parte è. Se lo trovo e anche una sola delle cassette non si è smagnetizzata, dio c'è. Ed è Grog di Grog's Revenge.